BLUE
Parte 2: IL BUONO COL CATTIVO
di FABIO VOLINO

 

Miami.

“Dimmi perché non dovrei ucciderti qui sul posto, Ayala” esclama Gideon Mace.
“Primo, perché sei molto debole e non dureresti dieci secondi contro di me”. Alla Tigre Bianca fa insolitamente piacere avere il controllo della situazione, dopo essere stato sballottato in tutte le maniere possibili nelle scorse due settimane. “Secondo perché anche al massimo delle tue forze io ti darei una lezione, come è successo su quel treno. E terzo… perché siamo stati entrambi manipolati”.
Sul volto di Mace è chiaro lo scetticismo. “Questo non cambia nulla tra di noi”.
“Certo, ovvio, non cambia nulla. Io sono il buono e tu il cattivo, oppure tu sei il soldato di una giusta crociata ed io la tua vittima predestinata. Però la realtà, te lo ripeto, è che siamo stati entrambi manipolati da una setta che si fa chiamare i Figli di Satannish per ragioni oscure: ti conosco poco, ma sono certo che vuoi prenderti una rivincita su di loro”.
“Tu non mi conosci affatto, Ayala, non sono interessato alla tua proposta”.
“Ti hanno contattato, ti hanno dato tutte le informazioni di cui avevi bisogno per trafugare il gas nervino, poi ti hanno ordinato di salire a bordo di quel treno…”.
Dallo scetticismo Mace passa allo stupore ed alla curiosità. “Tu come sai tutte queste cose?”.
“Anche a me hanno ordinato di salire su quel treno. Volevano che noi ci incontrassimo e, tutti presi dal nostro odio, abbassassimo la guardia e ci facessimo trafugare il gas nervino: ci sono riusciti in pieno ed ora quella setta ha in mano una tremenda arma di distruzione, che chissà in che modo userà. E quando. Ah, vorrei anche ricordarti che ti hanno sparato senza pensarci due volte”.
“Hanno cercato di fottermi!” grida il mercenario.
“Beh, sì, possiamo anche vederla in questo modo. Comunque tu sei un uomo fortunato, Mace: evidentemente la prima volta Pratt non aveva una buona mira perché gli coprivo in parte la visuale e ti avrà ferito leggermente. Ma come hai fatto a sopravvivere a quella caduta in Arizona?”.
“Con la mia astuzia. Ho piantato la mia mazza ferrata contro la parete della collina, poi con pazienza sono risalito in cima, sfruttando il minimo appiglio. L’altro tizio però era proprio caduto in fondo, l’ho visto coi miei occhi…”.
“Sì, diciamo che ha muscoli molto resistenti” commenta la Tigre Bianca.
“Poi ho visto un servizio alla tv che parlava di te, di una strage in ospedale… e mi sono precipitato qui. Ed ho ritrovato il mio vecchio amico, dunque…”. Gideon Mace si interrompe e punta un dito contro l’eroe. “Va bene, Ayala, per il momento ti darò ascolto. Ma sia ben chiaro, la nostra è solo una alleanza temporanea: alla prima occasione ti ucciderò”.
“Non mi aspettavo nulla di meno da te” dice Hector Ayala in tono freddo.
“Io posso radunare attorno a me gli ultimi uomini a me fedeli. Però dove dobbiamo andare? Dove si trova questa setta?”.
“Prima sei stato posseduto da quello strano tizio?”.
Mace annuisce impercettibilmente. “Una sensazione di gelo assoluto”.
“E non è stato come entrare in comunione con lui? Come se tu potessi toccare i suoi ricordi?”.
“Io udivo solo un nome nella mia mente: Smith”.
“Ha provato a farlo anche con me ed io ho lasciato correre perché sapevo che era l’unico modo per ottenere informazioni. Così ora so dove si annidano i Figli di Satannish: in una città di nome Citrusville”.
“Non mi dice niente, ma saprò presto dove si trova”.
“E ricorda questo” dice la Tigre Bianca “Siamo soli contro tutti. Io sono ricercato per omicidio, tu… diciamo che non hai proprio la fedina penale pulita. Che ironia, forse il destino del pianeta risiede in noi. Noi due contro il mondo. Nessuno verrà ad aiutarci”.

Sede del Project Sabbath.

“Sì, davvero un bel disastro” commenta Annex.
Il Project Sabbath è un’organizzazione che si è proposta di catturare, studiare, catalogare e se possibile rendere inoffensivo tutto ciò che è legato al soprannaturale. A tale scopo si è dotata di un’apposita task force, che portasse avanti le sue missioni sul campo. Per un po’ si è fatta notare nell’ambiente ed Annex ha fatto anche parte della sua task force… questo almeno prima che un’entità oscura portasse la devastazione nella sua sede principale. Ed in questo caso non si parla solo di locali distrutti o vittime umane. Da allora ci si interroga sul futuro di quest’organizzazione.
“In realtà mi stupisce che non abbiate ancora chiuso la baracca” continua Alex Ellis.
“Non l’abbiamo fatto perché non intendiamo farlo” replica seccamente Jim ‘Ski’ Sokolowski, capitano del progetto “E per fortuna i nostri finanziatori ci hanno dato corda. Almeno per ora. Perché questa situazione continui dobbiamo conseguire dei risultati immediati, anche in queste condizioni”.
“Spero di essere la persona più indicata per farlo”.
“Non ti nascondo che siamo a corto di risorse e tu sei il primo che ha risposto alla mia chiamata”.
Annex è felice di gettarsi di nuovo nella mischia, ne ha bisogno dopo la batosta subita da quel tizio in costume bianco… la prima addirittura gli è stata inflitta quando costui era senza poteri. Poi sono stati dolori seri, due settimane di fisioterapia hanno alleviato quasi del tutto il suo male fisico, ma ovviamente non quello interiore.
“Che problema devo risolvere?”.
“Circa tre ore fa i nostri psichici hanno rilevato una intensa fonte di energia mistica proveniente dalla città di Miami” spiega Sokolowski “In realtà credo che anche i maghi dilettanti l’abbiano sentita, tanto era forte. Da allora stiamo monitorando la situazione. L’energia si sta spostando ed anche a velocità sostenuta e se la sua destinazione finale è quella che crediamo la situazione potrebbe persino peggiorare”.
“E quale sarebbe questa destinazione?”.
“Dalle triangolazioni e dai calcoli fatti dovrebbe essere Citrusville. Ti abbiamo mai parlato del Nesso di Tutte le Realtà?”.
“Ehm, era nell’opuscolo introduttivo, ma gli ho dato una lettura veloce… sono un soldato non uno studioso”.
“Non c’è il tempo per un corso di recupero ora. Devi partire subito, ci terremo in stretto contatto radio. Ti manderemo dei rinforzi il prima possibile. Recati a Citrusville e scopri la natura del problema. E se è un problema serio… eliminalo!”.

Citrusville.

Questa è una città perlopiù sonnacchiosa, si potrebbe dire che non accada mai nulla di memorabile con alcune, notevoli eccezioni (tipo lo scontro tra un mostro della palude ed un alieno, ancora oggetto di discussioni nei bar del posto). Quindi qualsiasi avvenimento che rompa la monotonia attira l’attenzione generale: ed il passaggio di una decina di veicoli dall’aspetto militare è decisamente quel tipo di avvenimento.
“Se volevamo farci notare ci siamo riusciti alla grande” afferma la Tigre Bianca, seduto nel camioncino che guida la colonna “Era proprio necessario, amigo?”.
“Ayala, da quello che mi hai detto mancano poche ore alla fine del mondo” ribatte Gideon Mace “Sinceramente credo che concentrare gli sguardi di questi contadini su di noi sia l’ultimo dei nostri problemi. Anzi, e quasi stento a dirlo, ma che vengano le forze di polizia: ci aiuteranno senza volerlo”.
Dietro di loro ci sono altri camioncini, ognuno ospitante altri mercenari fedeli all’uomo con una mazza ferrata al posto di una mano, che lo seguirebbero ovunque, anche all’Inferno. Potrebbero essere presto accontentati. E tra gli sguardi dei curiosi c’è anche quello interessato di Eli Wirtham, atterrato da poco in Florida e giunto qui con una macchina a noleggio. Anche se i veicoli passano a gran velocità davanti a lui, riesce a notare all’interno del primo Hector Ayala: dunque ha colpito nel segno. Non può seguirli, ma crede di intuirne la destinazione: le paludi della zona, che alcune leggende (e siti Internet) vogliono dimora di eventi sovrannaturali. Tutto quello che è accaduto in queste ultime due settimane ha dell’incredibile per Eli Wirtham, che fino a poco tempo fa era solo un ottimo chirurgo e si occupava di aziende farmaceutiche corrotte.
Rapidamente indossa il costume di Cardiac ed inizia a seguire le pesanti tracce lasciate sul terreno dai camion militari.

New York, Greenwich Village. Dimora del Mago Supremo.

Stephen Strange è in meditazione. Da pochi giorni ha scelto di tornare ad essere il Mago Supremo della Terra e già una crisi dalla portata apparentemente molto grossa gli si è presentata alla porta. C’è stato un evento mistico di incredibile potenza qualche minuto fa, ne ha individuato rapidamente la fonte nella città di Miami: non sa se definire tale evento portatore di eventi benevoli o malvagi, dunque lo terrà d’occhio. Tra l’altro l’energia rilevata gli appare familiare, ma non riesce al momento ad associarla ad uno dei suoi tanti nemici. Si è anche placata, ma per lui è ancora ben visibile in termini di visione mistica, e la seguirà fino a quando avrà capito i suoi obiettivi e deciso cosa fare.
Stephen Strange non è riuscito a sfuggire alle sue responsabilità alla fine. Non sa se questo avrà qualche conseguenza sul suo rapporto con Clea, attualmente esiliata dalla Dimensione Oscura. Ma appunto il mago non ha più intenzione di fuggire.

Paludi di Citrusville.

Del passaggio nelle stradi sterrate e fangose di queste zone dei veicoli militari guidati da Gideon Mace testimoniano solo alligatori e zanzare. Qualche rana si sposta al loro arrivo e si rifugia negli acquosi e fetidi stagni. Poi però arriva un altro spettatore, molto più corpulento, molto più originale: i giornali scandalistici e le leggende del posto lo hanno soprannominato l’Uomo Cosa. Anche se autorevoli quotidiani come il Daily Bugle si sono occupati di lui e persone come Reed Richards hanno tenuto conferenze sulla sua esistenza, dalla maggior parte delle persone è ancora visto come un mito.
Ma c’è poco di mitologico nella storia dello sfortunato Ted Sallis: ideatore di un nuovo siero del Supersoldato, è stato tradito da sua moglie, che si era venduta all’AIM. Mentre fuggiva, era stato colpito mortalmente da alcuni colpi di pistola ed era precipitato con la sua auto nella palude, non prima di essersi iniettato l’unica dose di siero da lui sviluppata. E laggiù, in quella fetida oscurità, qualcosa accadde: le energie mistiche del posto si fusero con quelle fisiche di Sallis, lo cambiarono, lo trasformarono in una creatura deforme. L’Uomo Cosa, appunto.
Dakihm l’Incantatore lo ha eletto guardiano del Nesso di Tutte le Realtà, un crocevia per altre dimensioni, ma questo non significa nulla per una creatura che non è nemmeno in grado di parlare o pensare in modo logico. L’Uomo Cosa è una creatura empatica, è guidato dalle emozioni, da due in particolare: la rabbia e la paura. Tuttavia non le avverte all’interno di quei veicoli, tutto quello che sente è determinazione, in qualcuno c’è anche una leggera ansia. Non è qualcosa che merita la sua attenzione, soprattutto perché l’Uomo Cosa è privo di qualsiasi forma di curiosità. Dunque torna ad adagiarsi nelle acque della palude, facendosi accarezzare dalla vegetazione.
Poco dopo i camion sono costretti a fermarsi. “Se procediamo oltre non faremo che affogare in questo schifoso pantano” dice Gideon Mace “Ayala, spero tu abbia una idea precisa su dove si trovano quei figli di buona donna, perché questa non sarà una palude immensa, ma qui ci si può nascondere per mesi senza essere trovati”.
Il mercenario ha ragione, non si può vagare alla cieca sperando in un colpo di fortuna. Ed è utopia pensare che i Figli di Satannish non siano consapevoli del loro arrivo. Poi l’eroe abbassa lo sguardo sul suo amuleto, sul Cristallo della Conquista: forse è proprio qui la risposta. Rivoltare contro il nemico le sue stesse armi. E dunque la Tigre Bianca entra in sintonia con la sua gemma, come ha fatto già decine di volte, centinaia se si considera il precedente talismano: stavolta non chiede la sua forza, ne chiede la conoscenza. Chiede che gli sia indicata la luce. Ed il suo desiderio viene accontentato: improvvisamente il sentiero da percorrere è chiaro nella mente di Hector Ayala.
“Seguitemi” dice cominciando ad incamminarsi.
Mace e gli altri mercenari lo seguono senza mettere in dubbio dove sta andando, è bastato loro vedere come si sono illuminati i suoi occhi. La strada percorsa dall’eroe, pur in questo regno di fango e muschio, è salda e senza troppi ostacoli. E termina davanti all’imboccatura di una caverna. Ma prima di entrarvi la Tigre Bianca si blocca, come se stesse avvertendo un pericolo.
“Non siamo soli” dice sottovoce a Mace “Però voi non cominciate a sparare fino a quando non ve lo dico io”. Il mercenario si limita ad annuire impercettibilmente. “Chiunque tu sia…” continua Ayala “Farai meglio a mostrarti, perché qui vicino a me ho degli amici dal grilletto facile. E credimi, non vedono l’ora di dimostrare quanto sono bravi”.
Non ci vuole molto perché il misterioso inseguitore si palesi: scende rapidamente da un albero ed atterra a pochi metri dalla Tigre Bianca.
“Ecco un altro tizio ostinato” dice l’eroe “Che mi ha seguito fin qui da New York. Non so se sentirmi onorato nell’essere oggetto di tante attenzioni. Tu che ne dici, Cardiac?”.
“Ti dico che ho cambiato idea” afferma Eli Wirtham “Ora credo alla tua innocenza”.
“Non è mai troppo tardi”.
“C’era qualcosa che non mi tornava ed ho effettuato alcune indagini, sono entrato anche in contatto col tuo avvocato”.
“Ho un avvocato?” chiede Hector incredulo.
“Sì, una donna. Si chiama Peggy…”.
“Sue Lewis” termina la Tigre Bianca. Dunque ha tenuto fede alla sua promessa, quella femmina straordinaria. Sente di amarla come non mai, nessuno le è mai stato così vicino, a parte sua sorella Awilda. Pur avendola conosciuta da pochi giorni, Hector si sente completato da lei: vuole risolvere al più presto questa faccenda per poterla abbracciare, baciare. Per poterla amare come merita.
“Più indagavo più scoprivo cose che non mi convincevano” continua Cardiac “E così ho scoperto delle prove che, se adeguatamente sfruttate, potrebbero scagionarti. Sei stato davvero vittima di un complotto”.
“Tu hai scoperto le prove, io i cospiratori. Si chiamano Figli di Satannish, ma ora non posso spiegarti chi sono e cosa vogliono, abbiamo già perso troppo tempo e…”.
Improvvisamente dalla caverna esce un piccolo esercito, dall’abbigliamento insolito: tute sacerdotali dal colore rosso, con stampato al centro l’immagine di un orribile demone. Il volto è coperto da un cappuccio anch’esso rosso. Sono gli adepti dei Figli di Satannish, la loro carne sacrificale.
“Mace, devi farci strada” chiede la Tigre Bianca “Io e Cardiac dobbiamo entrare in quella caverna”.
“Sono felice di aver conquistato la tua fiducia in modo così rapido” dice Eli Wirtham.
“In realtà voglio avere al mio fianco la potenza di fuoco di quella tua staffa, ci sarà molto utile. Poi spero che le nostre strade si separino per sempre”.
“Uomini, fate fuoco!” grida il mercenario.
Loro eseguono, ma i Figli di Satannish non sono degli sprovveduti: elevano immediatamente degli scudi mistici, che impediscono loro di essere colpiti. Questo però impedisce loro di lanciare un attacco ed è quello che Hector Ayala sperava. Lui e Cardiac si lanciano in avanti e, prima che gli adepti possano riorganizzarsi, sono già entrati nella caverna. Potrebbero inseguirli, ma devono prima fare i conti con Mace ed i suoi uomini. Ed in ogni caso… lì dentro ci sono Mr. Blue, gli altri associati e qualche altra sorpresa, che si rivelerà sgradita per i due eroi.
L’uomo con una mano sola si prepara ad un nuovo attacco, pregusta un nuovo divertimento. La guerra, è ciò per cui è nato e per cui vive.

Interno della caverna.

Cardiac e la Tigre Bianca procedono in maniera lesta, ma misurando comunque ogni passo. Sanno che ogni angolo potrebbe nascondere una trappola, ogni parete potrebbe essere foriera di pericoli. Ad un tratto la caverna si inclina leggermente verso il basso, come se volesse dirigersi nelle viscere stesse della Terra. L’oscurità aumenta, ma non durerà a lungo.
Improvvisamente Hector Ayala si inginocchia e si porta le mani alla testa, avverte un tremendo dolore, ma si sforza di non urlare.
“Ehi, cosa ti prende?” si premura Cardiac prima di notare l’apparizione di una insolita luminosità. Non fa in tempo a stupirsene che un raggio energetico lo centra in pieno petto e lo manda all’indietro di svariati metri, mettendolo ko. Un colpo così forte che nemmeno il suo costume protettivo è riuscito ad assorbirlo.
“Ben arrivato, Hector Ayala” dice la voce di Mr. Blue. E’ come se non avesse un tono preciso, come se provenisse dall’aldilà. Si diffonde in tutta la caverna, come se la sua presenza fosse ovunque. “Sono felice che ti sia voluto unire a noi in questo momento di grande gloria. Però, devi perdonarmi, abbiamo bisogno di un’altra piccola spinta di potere da parte tuo”.
“Scordatelo” dice l’eroe rimettendosi faticosamente in piedi. Ha ancora un tremendo cerchio alla testa e non riesce a scacciarlo via, i suoi sensi sono intorpiditi.
“E perché mai? Perché dovresti rifiutare una rivincita contro l’uomo che ti ha rovinato la vita?”.
Lo sguardo della Tigre Bianca si tinge di curiosità.
“No, non sto parlando di Gideon Mace, con cui hai scioccamente deciso di allearti. Parlo dell’uomo che ha pubblicamente svelato la tua doppia identità… e pensare che credeva tu fossi l’Uomo Ragno!”.
“No, non può essere”.
“Sì, invece…”. In un lampo di luce compare il nuovo avversario della Tigre Bianca. “L’ex professore universitario Edward Lansky alias… Lightmaster!”.

CONTINUA...

PROSSIMAMENTE

Il vero volto di Mr. Blue, la risposta vi sconvolgerà

Note dell'Autore: In questa storia assistiamo al recupero (importante o meno decidetelo voi) del Project Sabbath, un'organizzazione che ha scorrazzato nelle testate horror di Xel aka Joji, un bravo scrittore oggi impegnato altrove che ci ha dato molte idee interessanti. Peccato che non curasse al meglio i suoi prodotti dal punto di vista lessicale/grammaticale, ma gliela perdoniamo. Durante lo sfortunato (per la tempistica e la pubblicazione) crossover Caccia di Mezzanotte buona parte del Project Sabbath era stato distrutto da un Blade posseduto. A quel punto due erano le strade: la sparizione totale di quest'organizzazione dalle nostre storie (come spesso capita quando l'ideatore di un simile concetto sparisce) o il recupero. Il gran visir della fan fiction ha decretato per quest'ultima opzione.
Di Lightmaster parleremo al prossimo capitolo.